Telefonista

visto che devo fare tutto, devo anche fare il telefonista. Le istruzioni ricevute stamattina: “falli mandare una e-mail”. Dopo la prima chiamata, cambiano le istruzioni: “Scrivi nome, ditta e numero di telefono su un foglio, e poi se é un cliente, mandalo da me, senno falli spedire una mail”. Altra chiamata, cliente. Scrivo nome, ditta e telefono, gglielo passo. Dopo la chimata, venti minuti di imprecazioni contro la mia intelligenza minore, contro il fatto che non sia meglio di tutte quelle “femminaccie” che hanno lavorato qui, invocando una miriade impressionante di santi e benedetti. La causa: non devo passargli chiamate. “Falli spedire una mail”.

Ebbene, ha appena chiamato un cliente dalla finlandia. Scrivo nome, ditta e telefono, e gli dico di spedire una mail. La signora al telefono (non parlava bene l’inglese, ma si impegnava, sembrava una tipa sveglia) chiede a quale dei indirizizzi, io le dico sales@*****.it, lei ringrazia e atacca. Arriva Lui: “chi era?”. Gli mostro nome, ditta e telefono. E via partendo con una lavata di capo a base di “se ordino una rolls royce non voglio una panda”, “uan casa deve avere delle fondamenta solide”, “una ferrari con un motore di un 500 non serve a niente”, “Verba volat, …” (credo che non sappia come vadano a finire le frasi latine che avrá preso 40’anni fa da un suo professore: non le finisce mai), e via dicendo. La causa: “Questa cliente dovevi passarmela. Ma é possibile che devo fare tutto da solo?”. Certo. Mi scusi signore. Mi ero dimenticato di connettermi telepaticamente al suo cervello, passarle i dati della chiamate e vedere se gliela devo passare o no.

Il bello: si prende il foglio con nome, ditta nr. di telefono e se ne torna nel suo ufficio. io torno nel mio cubicolo. Ora lo sto sentendo borbottare a proposito che “non abbiamo neanche il numero delalcliente da chiamare”, “come faccio a contattarla se non ho il numero”, ….


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